Create quattro gruppi di lavoro. Ciascuno gruppo farà una ricerca su uno dei prodotti che arrivano in Europa tra Seicento e Settecento: spezie, bevande, tessuti, tabacco. Usate per la ricerca il testo di approfondimento a pag. 40 del manuale. Dovete scrivere un breve testo di cinque righe e corredarlo con un'immagine significativa. Buon lavoro!
Carlo Martorana, L'acquavitaio, illustrazione del XIX secolo
Il XVII e il
XVIII secolo furono per l’Europa periodi di confronto con i mercati orientali
da cui vennero importati beni di lusso tra cui spezie, bevande, tabacco e
tessuti. La Compagnia delle Indie Inglese concentrò la propria attività
soprattutto sull’importazione di tessuti indiani, che conquistarono il mercato
nazionale oltre che per la novità dei disegni e la vivacità delle tinte, per la
leggerezza del tessuto, realizzato con filati sottilissimi che l’Europa fu in
grado di produrre soltanto in tardo Ottocento. Tra i tessuti più importanti
importati dall’India nel ‘600 si ricorda la “Mussolina”, o mussola più leggera,
che acquisì maggiore rilevanza nell’1800, nella moda femminile.
La
Mussolina è stata impiegata principalmente in Inghilterra, ma anche in Francia
nelle “robes à l’anglais”, come illustrato nell'immagine sottostante.
Anna Tamburini, Diego D'Avanzo, Laura Priolo, Marta Olivieri, IV°E
Nel 1669 la Compagnia Olandese delle Indie Orientali possedeva 40 vascelli da guerra, 150 navi cargo e 10.000 soldati che difendevano i trasporti. Gli Olandesi arrivavano nelle isole delle spezie e con ogni mezzo, anche il più violento, assoggettavano le popolazioni locali per entrare in possesso delle piantagioni. Cercavano di specializzare ogni isola con la coltura di una spezia, e adottavano regole severissime per impedire a chiunque di trasportare anche solo una pianta al di fuori del terreno nativo. In questo modo, conquistarono l’isola di Banda che aveva il monopolio della noce moscata, l’isola di Ternate conosciuta per i chiodi di garofano e altre isole ricche di cannella e pepe. Soprattutto la conquista dell’Isola di Banda è emblematica del metodo di conquista da essi adottato: poichè la popolazione locale non voleva cooperare, fu sterminata e di circa 15.000 persone ne rimasero qualche centinaio che furono ridotte in schiavitù. Le spezie venivano conservate nei magazzini per regolarne l’afflusso sul mercato e mantenere alti i prezzi e - se le produzioni erano comunque eccessive- venivano bruciate.
Queste sono foto che ho fatto quando sono andata a Marrakec, che rappresentano molte delle spezie di cui ho parlato sopra.
Elisa Panaino
Avete rispettato la consegna nei tempi e nei contenuti. Bravi! Prof. Cosco
Indebolite
in Spagna e Portogallo, si riaprivano le rotte commerciali e i primi
anni del Seicento videro la nascita in Olanda, Inghilterra e Francia di
grandi società (Compagnie delle Indie) che, appoggiate dai rispettivi
governi, allestirono una propria flotta di navi per andare alla
conquista delle spezie in Asia. Crearono una società commerciale
dedicata al mercato delle spezie, dirigendo le loro navi verso la Cina e
la Persia.
Nel 1623, le compagnie giunsero ad un accordo formale che dava all'Olanda una posizione dominante sull'isola di Giava e sulle altre isole dell'arcipelago indonesiano e agli inglesi il controllo dei commerci con l'India.Nel diciassettesimo e diciottesimo secolo, le Compagnie furono protagoniste della colonizzazione del mondo e della costruzione di un unico mercato mondiale sotto l'egemonia europea. Esse rifornirono nel Settecento, l'Europa di prodotti come spezie ( pepe, noce moscata, chiodi di garofano, cannella) e tessuti orientali, ai quali si aggiunsero, nel secolo successivo, tè, caffè e zucchero. Poiché in Asia i prodotti europei non erano richiesti, le Compagnie dovevano pagare in oro le merci asiatiche. Talvolta, però, per evitarlo, organizzarono commerci interasiatici, scambiando, per esempio, tessuti indiani o pepe e spezie indonesiane con tè e porcellane cinesi. I privilegi delle Compagnie scontentavano in Europa sia i mercanti che non ne godevano sia gli artigiani in difficoltà, per la concorrenza dei prodotti coloniali (soprattutto tessili) importati dalle Compagnie.
Nel 1623, le compagnie giunsero ad un accordo formale che dava all'Olanda una posizione dominante sull'isola di Giava e sulle altre isole dell'arcipelago indonesiano e agli inglesi il controllo dei commerci con l'India.Nel diciassettesimo e diciottesimo secolo, le Compagnie furono protagoniste della colonizzazione del mondo e della costruzione di un unico mercato mondiale sotto l'egemonia europea. Esse rifornirono nel Settecento, l'Europa di prodotti come spezie ( pepe, noce moscata, chiodi di garofano, cannella) e tessuti orientali, ai quali si aggiunsero, nel secolo successivo, tè, caffè e zucchero. Poiché in Asia i prodotti europei non erano richiesti, le Compagnie dovevano pagare in oro le merci asiatiche. Talvolta, però, per evitarlo, organizzarono commerci interasiatici, scambiando, per esempio, tessuti indiani o pepe e spezie indonesiane con tè e porcellane cinesi. I privilegi delle Compagnie scontentavano in Europa sia i mercanti che non ne godevano sia gli artigiani in difficoltà, per la concorrenza dei prodotti coloniali (soprattutto tessili) importati dalle Compagnie.
Nel 1669 la Compagnia Olandese delle Indie Orientali possedeva 40 vascelli da guerra, 150 navi cargo e 10.000 soldati che difendevano i trasporti. Gli Olandesi arrivavano nelle isole delle spezie e con ogni mezzo, anche il più violento, assoggettavano le popolazioni locali per entrare in possesso delle piantagioni. Cercavano di specializzare ogni isola con la coltura di una spezia, e adottavano regole severissime per impedire a chiunque di trasportare anche solo una pianta al di fuori del terreno nativo. In questo modo, conquistarono l’isola di Banda che aveva il monopolio della noce moscata, l’isola di Ternate conosciuta per i chiodi di garofano e altre isole ricche di cannella e pepe. Soprattutto la conquista dell’Isola di Banda è emblematica del metodo di conquista da essi adottato: poichè la popolazione locale non voleva cooperare, fu sterminata e di circa 15.000 persone ne rimasero qualche centinaio che furono ridotte in schiavitù. Le spezie venivano conservate nei magazzini per regolarne l’afflusso sul mercato e mantenere alti i prezzi e - se le produzioni erano comunque eccessive- venivano bruciate.
Elisa Panaino
Elisa ci ha regalato, insieme alla ricerca storica, anche un reportage fotografico, a dimostrazione di come la storia che studiamo sui manuali, non sia così lontana da noi. (Prof. Cosco)
LE SPEZIE DEL 1600-1700
Un tempo le spezie rappresentavano la "merce per eccellenza", oggetto di scambio proveniente perlopiù dall'Oriente, importate maggiormente dalla Spagna e dalle Province Unite. Le spezie erano impiegate per diversi scopi e possedevano proprietà curative, magiche, cosmetiche, compreso quello medicinale.
Quando , nel 1559 si assiste alla fondazione della Compagnia delle Indie a Londra il traffico delle spezie subisce un forte incremento , grazie anche alla concessione da parte della regina Elisabetta I (1600) del monopolio commerciale con i territori ad Est del Capo di Buona Speranza.
Nel 1621 , frattempo, si assiste ad uno scontro tra Spagna e Province Unite, le quali fermarono le importazioni dei prodotti che provenivano dall'Oriente in modo tale che la Spagna si trovasse con poche quantità di spezie.
All'epoca le spezie più commercializzate erano: il pepe, la cannella, i chiodi di garofano, la noce moscata, il thé, le radici, le bacche, lo zucchero ed il caffé.
Le spezie inoltre, venivano spesso utilizzate anche per accompagnare le cerimonie religiose; il fatto che provenissero direttamente dall'Oriente, luogo in cui la maggior parte dei cartografi collocava il paradiso terrestre, contribuì in maniera decisiva a donare a questi prodotti un'aura di sacralità.
Vanessa Oddino, Silvia Chiaramonte, Martina Luparia e Nicolò Ghilardi IV E.
LE SPEZIE DEL 1600-1700
Un tempo le spezie rappresentavano la "merce per eccellenza", oggetto di scambio proveniente perlopiù dall'Oriente, importate maggiormente dalla Spagna e dalle Province Unite. Le spezie erano impiegate per diversi scopi e possedevano proprietà curative, magiche, cosmetiche, compreso quello medicinale.
Quando , nel 1559 si assiste alla fondazione della Compagnia delle Indie a Londra il traffico delle spezie subisce un forte incremento , grazie anche alla concessione da parte della regina Elisabetta I (1600) del monopolio commerciale con i territori ad Est del Capo di Buona Speranza.
Nel 1621 , frattempo, si assiste ad uno scontro tra Spagna e Province Unite, le quali fermarono le importazioni dei prodotti che provenivano dall'Oriente in modo tale che la Spagna si trovasse con poche quantità di spezie.
All'epoca le spezie più commercializzate erano: il pepe, la cannella, i chiodi di garofano, la noce moscata, il thé, le radici, le bacche, lo zucchero ed il caffé.
Le spezie inoltre, venivano spesso utilizzate anche per accompagnare le cerimonie religiose; il fatto che provenissero direttamente dall'Oriente, luogo in cui la maggior parte dei cartografi collocava il paradiso terrestre, contribuì in maniera decisiva a donare a questi prodotti un'aura di sacralità.
Vanessa Oddino, Silvia Chiaramonte, Martina Luparia e Nicolò Ghilardi IV E.
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