Giulia Casiraghi
"Suffragette" è un nuovo film inglese che uscirà nelle sale dopo il 30 ottobre. Il trailer mostra le scene principali dell'intera ripresa, quelle che senza dubbio hanno lasciato il segno nella storia.
Brava Giulia, bel contributo da andare assolutamente a vedere, e che cast! (prof. Cosco)
Amal Brihi
"Quando l'ingiustizia diventa legge, la resistenza diventa dovere"
Anna Cuccurnia
"Suffragette e la loro lotta per il diritto di voto"
Giulia Massa
"Una fascia, ma due significati completamente diversi..."
Brave ragazze, interessanti anche i vostri interventi "visivi". Le foto in bianco e nero che danno sempre molta intensità alla storia e alle loro protagoniste, le vignette satiriche, linguaggio molto usato in quegli anni e infine il sarcastico accostamento e la provocazione di Giulia che apre uno spazio a tante riflessioni... (prof. Cosco)
Chiara Novaro
Intanto in Francia, in questo periodo, nascono le “maschiette o “garconne”, donne dai capelli cortissimi alla maschietto, che indossano la cravatta ed hanno vestiti di taglio maschile in favore della parità dei sessi. Attraverso nuove modifiche estetiche le donne cercano di veicolare i propri ideali sottolineando la propria voglia di indipendenza.
Waldoff (1884-1957Testo e musica di questa canzone sono di Profes e Hagen. Claire Waldoff fu una celeberrima "maschietta" cabarettista. Il nazismo le distrusse la carriera, impedendole di esibirsi.
Ottavia Guidarini
Emancipazione è sinonimo di indipendenza, di uguaglianza, di parità e giustizia.
Non tutti capiscono quale sia l'importanza di essere liberi, ma le donne lo avevano capito.
Dopotutto, la donna più forte è colei che sa cavarsela da sola.
E, paradossalmente, è l'unione a far la forza.
L'unione fa la forza e anche la cultura fa la forza, come si evince proprio dai "vantaggi" per le socie di avere sale di letture e biblioteche, insomma "una stanza tutta per sé" come direbbe la scrittrice Virginia Woolf (intellettuale che ha molto in comune con le "maschiette" di cui parla Chiara nel suo intervento) (Prof. Cosco)
Marco Scola
L'immagine rappresenta un grande gruppo di donne andate in piazza a San Pietroburgo l'8 marzo 1917 per protestare contro lo Zarismo e a dare inizio alla rivoluzione Russa di febbraio, prendendo per la prima volta in Russia un ruolo attivo e fondamentale dal punto di vista sociale.
Ciò che è però importante sottolineare é la data, che è la stessa della festa della donna: la credenza popolare ha sempre portato infatti a pensare che la festa delle donne sia nata in ricordo della morte di molte donne a causa dell'incendio di una fabbrica in America. In realtà, non vi fu mai nessun incendio ma la ricorrenza è stata creata dopo l'avvenimento in Russia.
È quindi fondamentale sapere che la rivoluzione Russa è iniziata grazie alle donne!,
Allego anche due link in cui viene spiegato in modo più preciso tutto ciò di cui ho parlato
http://www.focus.it/cultura/storia/giornata-internazionale-della-donna-8-marzo
http://www.meteoweb.eu/2015/03/giornata-internazionale-della-donna/408162/
Bravo Marco, hai fatto una ricerca interessante e anticipato un'atmosfera "rivoluzionaria" che a breve studieremo: quella russa! (Prof. Cosco)
Bravo Marco, hai fatto una ricerca interessante e anticipato un'atmosfera "rivoluzionaria" che a breve studieremo: quella russa! (Prof. Cosco)
Giada Lecca
Durante la seconda guerra mondiale negli Stati Uniti d'America era questo il manifesto femminista. Le donne infatti lavoravano nelle fabbriche di munizioni per l'esercito, sostituendo il gli uomini impegnati nella guerra. Questa donna viene chiamata Rosie the Riverter, è diventata un'icona culturale e viene usata come simbolo del femminismo e del potere economico delle donne. Molti sono stati ispirati da questa importante figura, compresi dei musicisti, in particolare, l'omonima canzone scritta da Redd Evans e John Jacobe Loeb parla dell'impegno di questa donna in particolare:
Mentre le altre ragazze frequentano i loro cocktail bar preferiti,Versando Martini secco e ruminando caviale,C'è una ragazza che le fa vergognare,Rosie - è il suo nome.Per tutto il giorno,Che ci sia la pioggia o il soleLei fa parte della catena di montaggio.Sta facendo la storia,Lavorando per la vittoriaRosie the Riveter
Originale questo contributo, Giada. Racconta un femminismo ante litteram. Relativo alla seconda guerra mondiale, anche durante la Grande Guerra le donne si sostituirono agli uomini nei lavori di fatica. Le contingenze belliche costringevano le donne al lavoro e costringevano le stesse donne a lasciarlo, quando i loro uomini tornarono a casa dal fronte. Ma quello spazio di libertà e autonomia non poteva essere dimenticato e ignorato e farà da base alle successive lotte per conquistare diritti e libertà. (Prof. Cosco)
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